giovedì 29 maggio 2014


CERVINO 2015
Le Guide Alpine al tempo dell' Unità d'Italia

Episodio 3 di 11


  150 anni dalla conquista del Cervino

17 luglio 1865  " via italiana "

Jean Antoine  CARREL  " Bersagliere "
Jean Baptiste BICH  " Bardolet "





Cervino 





Episodio 3 di 11 


Il  turismo della montagna, le Guide Alpine 
al tempo dell' Unità d'Italia, dal 1861 
nella Valle Tournenche



traduzione del testo dal francese  di André e Gian Mario NAVILLOD
scansione dell'originale " bullettino C.A.I. " Mario GRISO
revisione del testo italiano  Isabella ANDRUET

il testo scritto " normale " è riferito al testo riprodotto
il testo scritto " corsivo ", le foto e link sono personali.


... segue 


SECONDA TAPPA - Valtournenche

Il villaggio capoluogo si chiama Paquier . Vi è stata istituita la parrocchia nel 1420 ma il campanile è stato innalzato solo nel 1670. La chiesa è stata ricostruita da circa 10 anni . (1850) . Merita una visita

Valtournenche chiesa e campanile
Valtournenche - chiesa 1420 e campanile 1760
Il viaggiatore può soggiornare  all' Hotel du Mont-Rose, pochi passi a Nord del campanile. Tenuto dai fratelli Nicolas e Gregorien PESSION .


Valtournenche ex Hotel Mont Rose


Questo modesto albergo non presenta il lusso, il comfort e neppure il brio dei magnifici alberghi svizzeri. Vi si trova tuttavia abbondantemente il necessario, la pulizia, l'onestà ed il buon cuore e ne si esce sempre soddisfatti.

Ho chiesto a questi fratelli se avevano un listino prezzi. Mi hanno risposto che non è facile adottare un listino fisso, perché non sempre sono sufficientemente approvvigionati. Fissano sobriamente il conto tenendo conto di ciò che possono offrire. 

Per osservare bene Valtournenche il viaggiatore potrebbe andare nel luogo dove il panorama che accompagna questa tappa è stato disegnato.  Si trova ad un piccolo chilometro a levante, in una foresta al di là del villaggio di Créta in un luogo chiamato Bérè .



Valtournenche 1868


Si vede in primo piano il già citato villaggio di Créta.  La grande casa vicino alla cappella appartiene in parte a Jean-Antoine CARREL, guida del Monte Cervino. Si vedono poi la chiesa ed il campanile. Le case a sinistra costituiscono il villaggio  di Paquier , e quelle a destra sparse su un pendio, il villaggio di Chalo ( Chaloz ).

Si vedono in secondo piano i villaggi di Crépin e di Singlin-Dessous . La seconda casa bianca a destra del campanile appartiene ai fratelli Maquignaz, anch'essi guide del Monte Cervino. Si vedono a ponente le case in legno degli abitanti di Crépin, e sull'altro versante il Monte di Singlin ai cui piedi, dietro la foresta, si trova il Gouffre des Busserailles ( di cui vi racconterò  in altro post ). 

In fondo, in terzo piano, si vedono gli alti pascoli degli alpeggi d'Aouil e del Layet chiamati Bayettes. Le catene  merlate a sinistra sono i monti di Guin. Viene in seguito l'alta cima della Dent-de-Rond o Dent-d'Erin sui fianchi della quale poggia il ghiacciaio del Mont-Tabel.

Paquier è il punto di partenza per numerose ed interessanti gite la maggior parte delle quali può essere fatta a dorso di mulo per 10 franchi al giorno.

Per la sola guida si pagano 6 franchi.

GITE.

1° Chateau-des-Dames 
Lo Chateau-des-Dames è situato a Norddel Mont-Ross (Mont Rous). L'ascensione è molto facile da Tsrgnana e Fontanella a Sud-Ovest. Occorrono per questa gita quasi 6 ore, di cui 4 si possono fare a dorso di mulo passando per Creuse e la Barmasse. Il viaggiatore a piedi può abbreviarla passando per Gliortère ( Liortère ) ed il colle di Dza ( Finestra di Cignana ).

Dopo aver ammirato il panorama offerto da questo sito,  il viaggiatore potrebbe, con l'aiuto di una buona guida, scendere da Vofrède a Nord-Est ed andare a dormire al Giomen. Per questa gita il prezzo della guida va dagli 8 ai 10 franchi.


Hotel Giomein
Hotel Giomein - Breuil Cervinia

 2° Grand Tornalin ( Grand Tournalin ) (3400 m ) . Questo picco slanciato e piramidale è situato a Nord-Est di Paquier. Si passa da Cheneil (2067 m.) . Il mulo può salire fino ai pascoli superiori dell'Aran, e in meno di due ore dai pascoli si può raggiungere la vetta. Si ha una magnifica vista sulla valle d'Ayas, sui mammelloni del Breithorn, del Lyskamm e del Monte-Rosa. Occorrono circa 5 ore per salirvi. Edward Whymper accompagnato da Jean-Antoine CARREL ha fatto questa ascensione il 7 agosto 1863.



Jean Antoine CARREL
Jean Antoine CARREL
Edward WHYNPER
Edward WHYMPER













3° Roizetta .  Questo promontorio  è posto al Nord-Ovest del Tournalin dal quale non è molto distante. L'accesso è più facile e la distanza un pò più corta. La vista è molto bella sopratutto verso Nord.

4° Pancherot .  Questa cima è situata a ponente  di Paquier, a Nord-Est degli alpeggi di Tsegnana. I muli vi salgono in 3 ore. Dalla vetta si vede la valle di Valtournenche in dettaglio. Si è di fronte al Monte Cervino che si vede sin dalla sua base.

5° Motta-de-Plété .  E' un magnifico promontorio di 2866 metri di altezza, posto a Nord in cima ai pascoli di Cleva-Greusa ( Cleyva-Groussa ) e della Manda. Vi si arriva facilmente in 4 ore. Con qualche sistemazione al sentiero i muli potrebbero salire fino alla cima. E' veramente una bella passeggiata per le signore.

Le guide che posseggono dei muli potrebbero, con poca spesa, costruire un facile sentiero sul lato Nord-Ovest per poter andare a pernottare all' Hotel du Giomein. La discesa si farebbe in due ore passando per il Gollet e la Barma, oppure scendendo da Versec ( Verser) e Champlong.

6° da Paquier . Da Paquier si potrebbe anche fare un breve passeggiata fino al lago di Lo (Loz) ad un'ora di cammino verso Nord.

Dal capoluogo si può andare a Bionaz dal colle di Valcornére in un giorno. Per questa gita il prezzo della guida è di 10 franchi.

Vi sono diverse strade per recarsi nella valle d'Ayas. Per andare al capoluogo  si potrebbe  scegliere il colle di Portola (2436 m ),a Nord della cima di Gerbion (2744 m), passando a dorso di mulo da Chamois e La-Magdaleine. Senza mulo si può passare dappertutto visto che la cresta che separa la valle di Valtournenche da quella di Ayas non è molto alta.

Vi sono del resto diversi passaggi assai frequentati, quello del Tantaré, quello del Pelonet, quelli di Nana e del Tournalin.

Il miglior sentiero per i muli è quello del colle delle Cime Bianche a Nord-Ovest  passando  per gli alpeggi d' Euilla e gli alti pascoli di Cleva-Greusa. L'altezza di questo colle è di 2911 metri. Occorrono quasi 4 ore per andare da Paquier a tale colle. In 2 ore si può arrivare all' Hotel de Fières ( Les Fièry ) tra i due alpeggi dell'Aventina e di Saint-Jacques d'Ayas. Il Colle delle Cime Bianche è a posto a mezzogiorno della Grand' Cemetta.

Dove aver soggiorno più o meno a lungo a Paquier per visitare i dintorni, il viaggiatore potrà continuare la sua gita verso il Monte Cervino.

BUSSERAILLES.  Partendo da Paquier si attraversa il torrente al Cré du Pont passando sulla riva destra, si attraversano i villaggio di Crépin e di Proz  e in un'oretta si arriva al Gouffre-des-Busserailles  ( 1642 m ) , situato 2 chilometri a Nord.

Questo abisso fenomenale soddisfa ogni interesse.

Il botanico trova all'entrata la Gentiana vernalis, acaulis, lo Gnaphalium leontopodium, la Primula auricula, gli Aconitum napellus, Aconitum-paniculatum e lyconctonum, la candida Paradisia liliastrum, e per non citare altre piante la Gymnadenia canopsea, questa graziosa orchidacea dal soave profumo.

L'amante del paesaggio può tirar fuori il suo taccuino e tentare uno schizzo. Ma è sopratutto il Geologo che vi fa un'eccellente scoperta. Esaminando le grotte e le marmitte dei giganti di questo abisso, può cercarne con comodo le cause, mettere alla prova tutte le teorie, calcolare e valutare il numero di secoli che la natura ha impiegato per scavare tali meraviglie.

L'abisso è chiuso da una porta chiusa a chiave. E' una misura dettata dalla prudenza. Ma il viaggiatore vi troverà un guardiano il quale, pagando una mancia di mezzo franco o di un franco, si metterà a sua disposizione .

Questa tariffa è ridotta quando diverse persone della stessa famiglia si presentano insieme.

Anche se le passerelle e i ponti interni sono solidi, è tuttavia prudente camminare sempre con grande circospezione all'interno dell'abisso.

Sarebbe troppo impegnativo dettagliare tutto ciò che si vede ed esprimere tutto ciò che si prova in questo meraviglioso labirinto. Rimando il lettore alla lettera del 1° febbraio 1866 (da pag. 79 ) che è stata pubblicata nel 3° Bullettino del Club Alpino di Torino, e in seconda edizione corretta ed aumentata stampata da Lyboz ad Aosta. 

L'interno di questo abisso fu esplorato la prima volta il 19 ed il 24 novembre 1865 dai fratelli MQUIGNAZ e da Jean Antoine CARREL.

La lunghezza totale di questo abisso è di 104 metri. L'altezza di 35 e la larghezza medi di 4 metri circa. 

Ciò che maggiormente colpisce è la grande cascata che precipita da un'altezza di 16 m con gran fracasso in una vasta marmitta; 



abisso delle Busserailles
abisso delle Busserailles


è il gran numero di grotte laterali all'interno e le marmitte che si vedono all'entrata l'una vicino all'altra.

Il guardiano ha fatto costruire una cameretta nelle vicinanze dell'abisso. Tiene anche qualcosa da bere per chi glielo chiede. Si può prendere la consumazione nella grande Grotta dei Giganti che servirà da salone. Vi si troverà, come ho segnalato nella lettera del primo febbraio 1866, vi si troverà , dico, per poltrona, delle rocce concoidi; per parquet, delle rocce lisciate dalla sabbia; per decorazione , la volta naturale; per orizzonte, delle pareti verticali consumate da migliaia di secoli; per concerto : il frastuono sordo del torrente schiumante, delle cascate e infine per lampadario un doppio arcobaleno che si forma in certe ore del giorno nelle goccioline d'acqua che circolano all'interno.

La roccia delle Busserailles e dintorni è del serpentino con qualche vena di un altro minerale. La superficie non appare ugualmente compatta dappertutto. Si vedono delle vene e dei noduli più friabili. Questa particolarità può servire a spiegare il gran numero di marmitte scavate che si osservano nei pressi.  

Dopo aver visitato l'abisso il turista può continuare il suo viaggio. Arriva prima al pianoro di Pesonthé o  Pesontzé , che De Saussure aveva trovato così romantico. La sua forma circolare, il torrente, qualche albero, alpeggi ed una cappella affacciata su di un precipizio ne fanno veramente un sito pittoresco.


Horace Sebastien de SAUSSURE


 Nel vernacolo in Patois della Valtournenche " pezon " significa " acqua "  e "thé" significa    "cadere ".  Così  Pezonthé : acqua che cade .


Il viaggiatore passa davanti a questa cappella ( 1838 m ). (Nostra Signora della Guardia). Se ha buoni occhi o un buon cannocchiale può leggere le seguenti due iscrizioni incise su due pietre di talco ollare inserite nel muro:

Cristiano che desiderate del cielo la salvaguardia
Salutate passando Nostra Signora della Guardia.

Fece fare quest'opera Don Gabriel Goyet presbitero di Issime e curato della Valtournenche 1679.
( Nel 1934 essa fu demolita per far posto alla strada del Breuil, per poi essere ricostruita poco distante dal luogo precedente.)

Secondo la tradizione popolare questo oratorio sarebbe stato costruito da un ufficiale valdostano ai tempi della guerra contro il Vallese. ( fine della guerra 1475 vittoria del vescovo di Sion sul duca di Savoia ) .

A qualche passo dalla cappella si trova una stretta gola chiamata  Croix-de-fer (croce di ferro) . La roccia è magnificamente lisciata e striata, prova certa dello sfregamento di un antico ghiacciaio che in età glaciale ha coperto tutta la valle fino a Chatillon .

Il viaggiatore ha sulla sinistra un abisso molto profondo. Avanzando sul bordo della strada può vedere il torrente che vi precipita in cascata. Questo abisso si chiama Busserailles-Dessus ( Buserailles di sopra ) . Le pareti di roccia presentano quasi le stesse caratteristiche di quelle delle Busserailes-Dessous ( Busserailles di sotto ) , ma l'abisso è più largo.




sentiero che porta al Breil ( foto Adelaide ROSSET )



Dopo questa pittoresca gola si trova la Pérère. La valle si apre: si vede nuovamente il Monte Cervino, si comincia a scorgere alcuni alpeggi. La vegetazione cambia e la pendenza della strada è più dolce. Si passa dietro la Montée du Lac ( salita del lago ), quanto rimane di un'antica morena, si arriva vicino ad Avouil nel pianoro di Savarey , quasi sempre sommerso dagli straripamenti del torrente. Il viaggiatore a piedi è obbligato tenersi bene a destra per non bagnarsi. 

Si potrebbe facilmente, a mio avviso, evitare questo grave inconveniente costruendo un buon muro d'un metro d'altezza; servirebbe da diga e da strada.

Da Paquier fino al Breil il viaggiatore appassionato di botanica può raccogliere sulle due rive del torrente le seguenti piante: Pulmonaria Azurea,  Adoxa moschatellina , Paris quadrifoliaConvallaria majalisMaianthemum bifolium; Convallaria verticillata; Polygala chamaebuxusLilium bulbiferumAsphodelus albusOrchis ustulatadentaria digitataLaserpitium latifoliumBulbocodium vernumArtemisiaErica tetralixsaponariaGentiana purpureaLilium martagonRanunculus aconitifoliusazalea procumbenspedicularis versicolorSaxifraga rotundifoliasenecio abrotanifolius

Perché non dovrei aggiungere anche Mandragora inserita in una nota dell'erbario del Valentino a Torino? cito testualmente:

 Mandragora mas, trovata dall'amico J.-Mathieu Gonthier a Valtornenche, alla distanza di più o meno un'ora oltre la chiesa , sul versante di levante, in un prato tra un sentiero che divide il bosco dal prato!

Lascio al viaggiatore appassionato di botanica l'incarico di continuare questa affascinante nomenclatura percorrendo a piacere la vasta conca del Breil ed i suoi dintorni.

Dalle Busserailles la natura delle rocce cambia.  Il geologo osserva alla sua sinistra il Mont-Créton, più a Nord, lo Chateau-des-Dames coronato da uno spesso strato di calcare bianco, il Mont-de-Guin ( Becca di Guin ) ed il Monte Tabel dei quali la natura rocciosa non è ancora stata determinata.   

  
citazione  di Jean Antoine CARREL ( il bersagliere ):

Je suis le berger
j'aime mes montagnes,                                          
le village et mon amie.



Jean Antoine CARREL
Jean Antoine CARREL 

fine terzo episodio         rielaborazione di Paolo MADOTTO                                           ... segue 

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