giovedì 3 luglio 2014


CERVINO  2015 
Le Guide Alpine al tempo dell' Unità d'Italia

Episodio 5 di 11 



dedicato a:
  150 anni dalla conquista del Cervino



17 luglio 1865  " via italiana "

iò Cervino e gli Alpeggi
il Cervino e gli Alpeggi
foto di Silvie CHATILLARD 

Episodio 5 di 11 


Il  turismo della montagna, le Guide Alpine
al tempo dell' Unità d'Italia, dal 1861 
nella Valle Tournenche



traduzione del testo dal francese  di André e Gian Mario NAVILLOD
scansione dell'originale " bullettino C.A.I. " Mario GRISO
revisione del testo italiano  Isabella ANDRUET

il testo scritto " normale " è riferito al testo riprodotto
il testo scritto " corsivo ", le foto e link sono personali.

... segue ...



Colle del Teodulo o del Monte Cervino. Questo colle è famoso per la sua posizione e la sua altezza, per il soggiorno che vi fecero DE SAUSSURE  e DOLLPHUS AUSSET , per il numero di viaggiatori che vi transitano ed infine dal punto di vista naturalistico. E' la più interessante gita che si possa fare dal Giomein.

Horace de SAUSSURE
Horace de SAUSSURE
Daniel Dollfins-Ausset
Daniel Dollfus-Ausset














In due ore si può andare fino all'inizio del ghiacciaio che si trova in cima alla salita abbastanza ripida dei Fourneaux 3100 m ( trinceramenti dei Fornets ), dove si vede un vecchio muro con delle con delle feritoie. La traversata del ghiacciaio è facile e senza pericolo purchè vi si cammini con prudenza.

Posizione:  altezza 3332 metri, latitudine  boreale 45° 56' 33", longitudine ad Est di Parigi 5° 21' 10".

DE SAUSSURE : de SAUSSURE vi fece costruire un piccolo ricovero l' 11 agosto 1972 . Vi passò tre giorni per misurare il Monte Cervino e per esaminare le rocce circostanti. Ne fece una bella descrizione ( voyage dans les Alpes, tomo 4 pagg. 381, 425 e 426 ) :" Questo sito, dice, nel suo genere è molto bello. Tutta la parte alta del colle, spazzata dai venti, è spoglia di neve durante la bella stagione . La parte alta ha intorno a sé un grazioso terrapieno decorato da ciuffi di  Aretia Helvetica e da Ranunculus glacialis ...La parte priva di neve, tra i due ghiacciai, ha circa 250 passi di lunghezza su 50 nella sua maggior larghezza; ma subisce dei frequenti restringimenti che la riducono sovente a 8 o 10 passi di larghezza. Questa cresta fa da confine tra il Vallese e la Valle d'Aosta. Il ghiacciaio di Zermatt ed il Breithorn che ne è circondato appartengono al Vallese; ma il colle del Monte Cervino, il suo obelisco con il ghiacciaio della Valtournenche fanno parte della Valle d' Aosta e degli stati del re di Sardegna".

Segnalo questo passo perchè il sig. Dollphus-Ausset ha detto che la stazione metereologica sul colle del Teodulo è situata nel Vallese, senza darvi tuttavia una grande importanza.

Si vedono sul colle, come all'inizio del ghiacciaio, dei resti di fortificazioni le cui feritoie guardano dalla parte del Vallese.

Vi è stata infissa una croce di legno ed un'altra più piccola in ferro. Si leggono su quest'ultima le cifre iniziali: 17, H.J.P.67. 

De SAUSSURE ha lasciato a Valtournenche dei piacevoli ricordi. Avemmo, dice, per compagno per una parte del tragitto, un ricco proprietario di queste montagne, Jean Jacques MEYNET, un uomo dalla piacevolissima conversazione, che sembrava interessarsi alle nostre ricerche, e che desiderava avere un esemplare di questi voyages. (Vol.4, pagina 444, n° 2278).

Il gusto per la montagna sembra ereditario in famiglia: sono precisamente il nipote ed i figli di questo MEYNET che hanno costruito sulle macerie della capanna di de SAUSSURE , i due rifugi che vi si vedono ora. Ma ragioni di famiglia non hanno permesso ai cugini MEYNET di proseguire nell'impres, li cedettero con atto del 28 dicembre 1852 del notaio DUC e con gli atti del 1° e 11 giugno 1860 dei notai DALBARD e DUROUX a Jean Baptiste PERRUQUET , a Marc Antoine PESSION e ai suoi cugini Antoine ed altri fratelli.

I nuovi proprietari, persone agiate, vi hanno installato dei letti per i viaggiatori che vi trovano tutto quanto è necessario per passarvi alcuni giorni. Potranno persino ingrandire queste camere e costruirne altre. Non dovranno rimpingere i sacrifici che faranno a tale sopo.

DOLLPHUS AUSSET - Il sig. Dollphus Ausse, di  Mulhouse, fa da diversi anni delle serie osservazioni sulla metereologia dell Alpi con l'obbiettivo principale di raccolgliere del materiale per lo studio dei giacciai. E' venuto con alcuni amici sul colle il 21 agosto 1864 e ci è rimasto fino al 3 settembre seguente. Vi ha compiuto numerose osservazioni annotate nel tomo 6°, 2^ parte, pagine da 129 a 200.

Come de SAUSSURE, il primo esploratore delle Alpi , il sig. Dollphus Ausset ha scoperto che poteva installare su questo colle unosservatorio meteorologico, e non risparmiò nulla per l'esecuzione di questo progetto impegnativo, unico negli annali dell Alpi. Quando il patrimonio accompagna ed asseconda la scienza tutto è possibile; il genio ed il coraggio oltrepassano ogni ostacolo. 

Verso la fine del luglio 1865 il Sig. Dollphus Ausset arriva al colle. Comincia con il circondare di un grosso muro la baracca in legno per proteggerla contro la violenza della tramontana e degli altani ( venti che spirano da levante )  e contro il rigore del freddo. Vi pone un barometro, un aneroide ( barometro metallico che indica la pressione senza utilizzare un liquido )una grande quantità di termometri, eccetera. Il primo agosto le osservazioni cominciano sotto i suoi occhi. Affida la sua opera a Melchior e Jacob BLATTER , di Meyringhen, e a Jean Antoine GORRET di Valtournenche dopo aver lasciato loro una dettagliata agenda.    

Ho visitato questa camer il 27 settembre 1865, ho esaminato gli strumenti ed ho visto che le osservazioni si facevano con una precisione rigorosa. Ho rimpianto vivamente di non aver riportato il mio barometro Fortin per confrontarlo con quello del colle ma ho saputo in seguito grazie ad un Fortin del sig. Felice Giordano e di un Bunten di don P. CARREL , che il barometro  Dollphus-Ausset indicava la pressione assoluta. Il barometro veniva letto tre volte al giorno, alle 7 del  mattino, alle 13.00 e alle 9 della sera.

Le osservazioni del colle sono state pubblicate in un volume in 4° di 630 pagine ( tomo ottavo, prima parte, Materiaux pour l'etude des glaciers ) da Dollphus-Ausset. Spero che questo scienziato non me ne voglia se inserisco in queste note il seguente riassunto sulle temperature estreme e la pressione barometrica.

Risulta dalla tavola  che segue che la più bassa temperatura è stata di soli 21 gradi sotto zero e la più alta  di 15 gradi sopra lo zero.

Si vede anche che la pressione barometrica presa alle 13.00 è stata la media tra quella prea alle 7 e quella presa  alle 9 di sera.


temperature e pressioni atmosferiche 1865/1866
temperature e pressioni atmosferiche 1865/1866


Vi si osservava anche l'aneroide a quasi tutte le ore ma le sue letture non erano regolari come quelle del barometro. Questo strumento è un pò capriccioso.



barometro aneroide
barometro aneroide 

Questo tipo di barometro, inventato nel 1843 dal francee Lucien Vidi, offre un'alternativa più pratica ed economica rispetto al barometro al mercurio, ma a scapito di accuratezza e precisione. L'elemento sensibile è costituito da un cilindro appiattito in cui è stato praticato il vuoto.


Le altre osservazioni sono relative all'umidità dell'aria, allo stato del cielo, alla direzione ed alla forza del vento eccetera. E' un peccato che la forza del vento non abbia permesso agli osservatori di conoscere esattamente le quantità della neve caduta.


Il viaggiatore osserverà con interesse la camera dove queste osservazioni sono state fatte durante un anno intero, anche se non presenta ora lo stesso aspetto. Quando l'ho vista il 27 settembre 1865 era un bazar senza pari, una soffitta, una cantina, una camera da letto, una cucina, un guardaroba, una bibilioteca, un gabinetto di lettura, una sala da gioco e da compagnia, una sala d'armi ed in fine un osservatorio meteorologico. 


NUMERO DI VIAGGIATORI - Ho preso diverse informazioni per conoscere il numero dei viaggiatori e delle guide che passano ogni anno su questo colle ma le mie ricerche sono state quasi del tutto infruttuose. Si può stimare approssimativamente un transito tra le 600 e le 800 persone ogni anno.

Risulta da un registro tenuto da Jean Antoine GORRET ( padre di Abbé Amé GORRET ) che dal 1° ottobre 1865 fino al 30 agosto 1866 il numero di viaggiatori è stato di 778 persone, per la precisione: signore e signori 381, guide e portatori 284.

FLORA DEL COLLE - Non ho mai erborizzato su questo colle. Seconso il sig. Rüden, curato di Zermatt, vi si trova: Aretia glacialisArtemisia spicata Avena sibspicata,  Cerastium latifolium var. glaciale  Chrysanthemum alpinum Erigeron uniflorus  Geum reptans,Iberis Cepeaefolia ( Thlaspi) Linaria alpina Phyteuma pauciflorum o humile Ranunculus glacialis  , Ranunculus glaialis var. holicorus, Thlaspi rotundifolium, Saxifraga oppositifolia e Saxifraga striata. Il sig. Rüden pensa che DE SAUSSURE l'ha chiamata  Bryoides . E' forse la Saxifraga exarata, var. Compacta di Kock.

Non conosco il R. glacialis  var. holicornus, il Nomenclator botanicus di Steudel non ne fa menzione.

Il Sig. SCHLEICHER , che ha erborizzato sul colle qualche tempo dopo DE SAUSSURE, vi ha trovato: Aretia alpina, var. flore rubro (sarà l'Androsace glacialis di Koch ) e il Ranunculus glacialis foliis lanuginosus. Questa varietà si trova anche sul Pic-de None.

Le persone che desiderano più ampi dettagli sul Colle del Teodulo possono leggere: Materiaux pour l'étude des glaciers di Dollphus-Ausset, tomi 6° e 8°; Les voyages dans les Alpes, di DE SAUSSURE , tomo 4; Un séjour sur le col de Saint-Théodule, di Ch. Grad ( Annales des voyages de Malte-Brun ), e la lettera che avevo indirizzato al sig. Presidente del Club Alpino il 22 gennaio 1866, inserita nel 3° Bollettino, pag. 63.

FLORA DEI DINTORNI DEL BREIL - Dal Colle delBreil dovrebbero trovarsi secondo il sig. SCHLEICHER le seguenti piante: Saxifraga muscoides, Cheiranthus alpinus ( probabilmente Erysimum cheiranthus di Koch ), Saponaria lutaea, Valeriana Celtica, Saxifraga aspera e bryoides, Sempervivum globiferum, Phyteuma scheucheri All., Primula villosa, Avena versicolor, Statice armeria e Alyssum alpestre.

Il sig. John BALL segnala anche nei dintorni del Breil Silene vallesia , Trifolium saxatile, Pontentilla norvegica e P. nivea.

DE SAUSSURE fa anche menzione di una pianta molto rara che ha raccoltosulle montagne a sud del Breil, è l' Astragalus alopecuroides che si è trovato finora solo a Cogne.

Ho erborizzato quest'anno ( 1867 ) nei dintorni del Breil in compagnia di Don PESSION di Valtournenche , ma non abbiamo avuto il piacere di mettere le mani su questa pianta.

ROCCE NEI DINTORNI DEL COLLE E DEL BREIL - Sarebbe troppo lungo dettagliare i diversi tipi di rocce che si trovano sul colle e nei suoi dintorni. Rinvio il lettore al primo esploratore delle Alpi , il celebre DE SAUSSURE ( Voyages, tomo IV, PAG. 426 ). Nessuno che io sappia le ha descritte meglio di lui. Vi segnala: 1° un gneiss di un colore grigio scuro; 2° uno scisto micaceo verdastro e tenero; 3° un gneiss di colore grigio-bruno, scarsamente grossolano, con della mica; 4° un gneiss nel quale la mica verdastra avvolge dei granuli bianchi e arrotondati di feldspato eccetera. Vi ha pure segnalato un tufo molto interessante di quattro o cinque decimetri di spessore incassato tra rocce che si direbbero primitive.

Il signor DE SAUSSURE ha anche descritto un gneiss biancastro molto fine e molto duro, in strati perfettamente piani da uno a due centimetri di spessore. E' un quarzo bianco granuloso con delle piccole lamelle di mica. 

E', mi pare, la roccia che il signor Angelo SISMONDA chiama quarzite scistosa e gli abitanti di Valtournenche " pierre de gliarbi ". Se ne trovano magnifici banchi ai piedi dei Fourneaux e a sud-ovest dei Pros verso la cima del Pancherot. La si usa per coprire i tetti. Sono delle eccellenti ardesie delle quali si potrebbe fare una vantaggiosa esportazione se si avesse una buona strada, se non carrabile, almeno percorribile dalle slitte. Esse sono troppo grandi per essere trasportate a dorso di mulo.


Angelo SISMONDA geologo
Angelo SISMONDA 1807 - 1878
DE SAUSSURE, questo osservatore fuori dal comune, ha segnalato nei dintorni del Breil le seguenti rocce: gneiss aderente a degli strati di calcare; uno scisto d'un verde oliva chiaro mescolato con delle fini scaglie di mica e di orneblenda; un'ematite speculare rosso sangue, che presenta a tratti i colori dell'iris; delle dolomiedi un bianco brillante e dalla grana molto fine, che diventano fosforiche se fregate; un gneiss bianco ricoperto di un intereante tufo, è lo teo che ha trovato alla dicea dei Fourneaux e che gli abitanti di Valtournenche chiamano Gliarbi. La località a mio avvio è la cima del Valoille Longdze ( vallone lungo ) vicino ai Bèquets.

E' probabilmente in questa gita che DE SAUSSURE ha trovato l' Astragalus alopecuroides   , segnalato precedentemente.

Prima di terminare quello che avevo da dire in questa terza tappa riporto il viaggiatore al Colle del Teodulo.

In meno di un'ora e mezza dal colle si può raggiungere il Théodulhorn ( corno del Teodulo ) chiamato anche Pileur. E' una cresta che si eleva verso Nord dalla quale si gode i una bella veduta.

Si può anche andare verso Sud-Est sul Piccolo Cervino ( 3886 m) in tre ore e  sul Breithorn (4147 m) in quattro ore. Questo alto promonorio domina le pianure del Piemonte e della Lombardia.

Per poter visitare nel dettaglio i dintorni del colle occorrerebbe alloggiarvi almeno una notte o due.

PREZZI DELLE GUIDE. Per la maggior parte delle gite ordinarie che ho menzionato prima il prezzo di ogni Guida è di 6 franchi al giorno. Ma per le gite sui ghiacciai  i prezzi sono più alti. Dal Giomein al colle si paga 10 franchi. Dal colle al Théodulhorn 5 franchi. Dal colle al Breithorn 20 franchi e dal Giomein al citato Breithorn 30 franchi. Tali sono i prezzi ordinari.

Può accadere che alcune  Guide secondo le circostanze facciano queste gite a miglior prezzo. Il viaggiatore deve tuttavia riflettere sul fatto che una buona Guida non è mai pagata troppo, sopratutto se si tratta di una gita che presenta qualche difficoltà.



Miche Auguste CROZ
Michel Auguste CROZ

( Michel Auguste CROZ una delle più famose guide del tempo. Nato a Chamonix il 22 aprile 1830 e morto sul Matterhorn 14 luglio 1865.)

Il viaggiatore può trovare al Giomein delel Guide e dei muli, sempre che abbia l'accortezza di farne richiesta subito all'arrivo o, meglio, di darne preavviso all'albergo.



fine quinto  episodio      rielaborazione di Paolo MADOTTO                                  ...segue

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