lunedì 5 maggio 2014

    
CERVINO 2015

Le Guide Alpine al tempo dell' Unità d'Italia 


Episodio   1 di 11

150 anni dalla conquista del Cervino

17 luglio 1865   "via italiana"








Il turismo della montagna,
le Guide Alpine al tempo dell ' Unità d'Italia, dal 1861 
 nella Valle Tournenche 


traduzione del testo dal francese ad opera di André e Gian Mario NAVILLOD
scansione dell'originale " bullettino C.A.I. "Marco GRISO
revisione del testo italiano Isabella ANDRUET

il testo scritto " normale " è riferito al testo riprodotto;
il testo scritto " corsivo ", le foto e link sono personali .

La ricostruzione degli eventi e la descrizione di molti aspetti fondamentali legati al turismo antico sono  estratti dal " bullettino del Club Alpino Italiano  nr. 12 del 1° semestre 1868.

http://goo.gl/BJElGr

Il testo redatto in francese, dal Canonico Georges CARREL, sotto forma di  note , era indirizzato  " ai viaggiatori ", intrepidi ed amanti della montagna , che volevano trascorrere  periodi di gradevole soggiorno nelle diverse località della VALLE TOURNENCHE .


Canonico Georges CARREL 1800 - 1870 

http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_Carrel

Essendo  " il racconto " molto lungo ho pensato di suddividerlo in undici episodi per non renderlo pesante. Dare modo  al lettore  di non perdere alcuno dei numerosi elementi utili a entrare  " nel passato " e viaggiare immaginando le sensazioni di chi racconta ( G. CARREL ) e  le emozioni dei viaggiatori che desideravano scoprire la VALLE  TOURNENCHE ...




La valle di Valtournenche non è degna  di nota dal punto di vista dello sfruttamento delle ricche miniere come quella di Cogne per il ferro, quella di Ollomont per il rame, quella di Saint-Marcel per il manganese e quella di  La -Thuile per l'antracite , né per lo sfruttamento delle sorgenti minerali e termali come Saint-Vincent, Courmayeur e Pré-Saint-Didier. Tuttavia, di tutte le valli laterali che si aprono ai bordi della Dora Baltea non è la meno interessante.

Senza menzionare diverse località dove si è scavato del minerale d'oro, d'argento, di rame, di mercurio, di manganese,eccetera, il viaggiatore trova in questa valle numerose occasioni di svago e di studio: antichità romane e del medioevo, passeggiate ed escursioni pittoresche , rocce di diverso tipo, numerose e rare piante , cascate, colli e cime elevate, ghiacciai e morene, mammelloni striati; ecco ciò che si presenta in successione per essere ammirato da Chatillon al Monte CERVINO.

Questa valle è lunga ventiquattro chilometri dalla Dora fino al Monte CERVINO, con una larghezza media di circa otto chilometri. Il suo orientamento va da mezzogiorno a Nord. Un potente torrente  chiamato Marmore occupa il thalweg  ( http://it.wiktionary.org/wiki/thalweg ), ossia la parte bassa dei due versanti laterali. Nasce da Ancervigne ai piedi del Monte CERVINO  e dai ghiacciai del Teodulo e del Breithorn. E' alimentato nella sua corsa da piccoli torrenti che scendono da Tsegnana (Cignana o Tsignanz) e dagli alpeggi di Torgnon sulla riva destra, da Euilla, da Cheneil e da Chamois sulla riva sinistra. Questo torrente è molto pescoso fin nei pressi della chiesa di Valtournenche. Vi si trovano trote eccellenti, sopratutto nella piana di Antey.

La pendenza media della valle, dal ponte di Chatillon fino a Breil , è del 6,7 per cento. Vi si potrebbe costruire facilmente una strada carrabile se i comuni fossero sufficientemente ricchi da sostenerne i costi. Dobbiamo rimandare questa grazia a tempi migliori. In attesa dobbiamo accontentarci di una buona mulattiera che aspettiamo da molti anni. La strada attuale è così brutta e così accidentata che occorrono quasi sette ore per recarsi da Chatillon al Breil.


Gettando uno sguardo sulla carta si vede che si può entrare in questa valle da ogni parte. Vi si entra a Nord daò colle della Forca ( Col de la Forclaz - Colle di Furggen ) e da quello del Teodulo, a levante dai colli di Portula  ( Portola ) vicino alla cima dello Gerbion (Zerbion - Dzerbion ) , di Tantanè, di Pelonet  ( Col Pillonet ) , di Nana ( Col de Nana - Col de Nanaz ),  del Tornalin  ( Tournalin) e quelli delle Cime Bianche posti alla testata della Val d' Ayas.

A ponente, vi si entra dal Col di San Pantaleon tra Verrayes e Torgnon, dal Col Finestra a quello di Luzeney (Luseney, ora Fenetre de Tzan ) tra Saint-Barthelemi (Saint-Barthelemy ) e gli alpeggi di Torgnon ai piedi della Punta Tsam ( Cian, Tzan, Tsan) . I turisti capaci possono anche passare dal colle di Valcornère (Colle di Valcournera - Col de Valcornière), in cima alla valle di Bionaz- Ma l'accesso più facile è a sud, da Chtillon, come si vedrà di seguito. Il baricentro di questa valle è posto alla latitudine boreale di 45° e 50' ed alla longitudine occidentale di Roma di 4° e 50'.

La valle comprende sei comuni dei quali Chatillon è più importante , sia perchè è situato all'inizio della valle , sia perchè è capoluogo di mandamento. Credo sia utile dare le rispettive altezze e posizioni. Sono dedotte dalla carta dello Stato Maggiore di Sua Maestà in scala 1 a 50.000 . Ho ridotto questa carta alla scala di 1 a 250.000 . Anche se vi ho messo molta attenzione, non oso vantarmi d'aver fatto un lavoro  irreprensibile. D'altronde il modello lasciava molto a desiderare.

La carta dello Stato Maggiore utilizza il meridiano dell'osservatorio reale di Torino che è situato a 4° e 47' a ponente di Roma, città di cui si è adottato il meridiano  per regolare l'orario dei treni italiani.

Nell'opera intitolata " Le Alpi che cingono l'Italia "  pubblicata a Torino nel 1845, si era adottato il meridiano di Parigi. La differenza tra Roma e Parigi è di 10°8'24",75.

http://books.google.it/books/about/Le_Alpi_che_cingono_l_Italia.html?id=ZX85AAAAcAAJ&redir_esc=y

L'interesse che concerne la situazione geografica ed i rapporti di comunicazione con l' Italia, soprattutto per quanto concerne l'ora della ferrovia , mi autorizza a pubblicare le posizioni dei sei comuni della valle. Il lettore vedrà nell'ultima colonna della tabella che segue che la differenza tra la nostra ora di Roma e la stazione ferroviaria di Ivrea è di circa venti minuti. La posizione è relativa alla base dei campanili .

           Comuni                             Altezze      Latitudini         Longitudini        Ora locale


Valtournenche                              1542        45°52'27"           4°50'38"             11°40'38"
Chamois                                         1823        45°50'14"           4°50'47"             11°40'37"
Antey La Magdeleine                  1653        45°48'22"           4°50'46"             11°40'37"
Antey Saint André                       1079        45°48'07"           4°52'30"             11°40'30"
Torgnon                                         1476        45°53'54"           4°53'54"             11°40'25"
Chatillon                                           556       45°44'46"            4°51'22"             11°40'32"


Chamois
                                                                                              
Valtournenche
La Magdeleine


Torgnon
Chatillon
Antey
                                         


                                       







La lettura che segue mi ha particolarmente colpito per la specifica e attenta descrizione di quello che i viaggiatori avrebbero scoperto in questa Valle meravigliosa negli anni dal 1860 .  

Interessi particolare per  GEOLOGI , interessi per gli appassionati di MINERALOGIA,  per gli appassionati di BOTANICA  , per gli appassionati di PAESAGGI ,  per ARCHEOLOGI ... appassionati di MONTAGNA 



così continua a scrivere  il canonico Georges CARREL

                                             Divido queste note in quattro TAPPE:

Tappa di Chatillon;
Tappa di Valtournenche;
Tappa di Breil;
Tappa del Monte Cervino;
Si troverà alla fine un'appendice sulle Guide Alpine.


PRIMA TAPPA - Chatillon

Chatillon, situata all'inizio della valle ad un chilometro dalla Dora, può interessare il viaggiatore per le sue antichità romane, per la sua pittoresca posizione e perchè è il punto di partenza di numerose e piacevoli gite nei dintorni.


Antichità - il viaggiatore può cominciare con il salire alla chiesa per leggere tre iscrizioni funerarie inserite nel muro della scalinata della porta laterale Sud e sul muro del vecchio cimitero.

Non perderebbe il proprio tempo esaminando a fondo la lapide più grossa. E' lunga 1,54 m, larga 0,90 m e spessa 0,10 m.

L'iscrizione ci fa sapere che una silvina, ancora in vita, ha fatto costruire questo monumento per lei e per suo marito che rivestiva la dignità di Séviro Augustale ( ... i Sèviri Augustali erano scelti a livello locale per officiare le cerimonie legate al culto dell'imperatore. La carica di Severio Augustale era ambita dai ricchi liberti, gli schiavi liberti, che per accedervi dovevano spendere ingenti somme di denaro ... ). Questa lapide era lunga almeno tre metri prima di essere rotta. Faceva parte verosimilmente di un grande  monumento o di un tempio in cui officiavano Seviri Augustali. Le lettere della prima riga sono alte 160 millimetri; quelle delle linee seguenti 146, 130 e 134 .

Questa iscrizione, la forma e la grandezza delle lettere meritano tutta l'attenzione del viaggiatore. Si tratta di un prezioso monumento del primo secolo dell'era cristiana. Il Signor Carlo PROMIS  lo crede del tempo di Tiberio o di Nerone.

http://goo.gl/jpGxP6




Carlo PROMIS






http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Promis


Le due altre iscrizioni non sono così imponenti. Ciò che merita però l'attenzione è che i punti che sono inseriti solitamente tra le parole sono sostituiti da cuori.


La chiesa è stata costruita nel 1607 ( la chiesa fu demolita e ricostruita agli inizi del 1900 contro il parere di parrocchiani quali Sylvian e Désiré LUCAT che dedicarono un Phamplet all'avvenimento intitolato " La question de notre eglise "). Quella dei cappuccini, verso il fondo del borgo, è datata 1636.


Il suolo, ai piedi del campanile, è posto a 556 metri sopra il livello del mare ed è 21 metri più alto del grande ponte.


A Nord della chiesa, 17 metri più alto, si vede il castello degli antichi baroni di Chatillon costruito verso  l'anno 1410. All'interno vi sono i ritratti della casa di Challand e vi si trova, tra altri oggetti preziosi, un messale dell'anno 1490 arricchito da magnifiche miniature dipinte su velino ( pergamena finissima ottenuta dalla pelle del vitellino da latte ). Il salone d'ingresso ha una superficie di cento metri quadrati esatti.


Ponti - Non è necessario richiamare l'attenzione del viaggiatore sul grande ponte superiore che congiunge i due versanti della valle ad un'altezza di 41 metri sopra le acque. Il raggio dell'arco è di undici metri; ne risulta un diametro di 22 metri. Questo ponte è stato costruito nel 1766.


A valle di questo ponte se ne vede un altro costruito nel 1754 davanti alla cappella di Notre Dame des Graces ( Nostra Signora delle Grazie ).


Al disotto di questo ponte si vede un arco isolato formato da pietre tagliate a conci  ( Il concio è un blocco di pietra squadrato  utilizzato per costruzioni ); sono i preziosi  resti di un ponte che i Romani vi avevano costruito. Meritano tutta l'attenzione del viaggiatore. Questo ponte era composto da nove arcate, in dettaglio : cinque in conci di pietra e quattro in pietra lavorata. Non ne resta ora che una sola. Le altre otto sono crollate per vetustà,  non sono state distrutte durante la guerra del 1691, come riporta lo storico De-Tillier. 

La larghezza di questo ponte romano, compresi i due parapetti, era di 5,80 m e la lunghezza tra due sponde è di circa 15 metri.

Che mi sia permesso di fare qui qualche raffronto e di citare le dimensioni dei quattro ponti romani che abbiamo in Valle d' Aosta:


Ponte di Saint Martin                                   metri        larg. 5,82            lungh.         35,64
Ponte di Syllan a Saint Vincent
caduto l' 8 giugno 1839                                metri        larg. 5,63            lungh.          9,71
Ponte di Chatillon                                         metri        larg. 5,80            lungh.        15,00
Ponte di Aosta nel sobborgo del
Ponte di Pietra                                              metri       larg.  5,95           lungh.         17,60


ponte romano Pont Saint Martin
Ponte romano Pont Saint Martin

ponte romano Aosta
Ponte romano Aosta










ponre romano Syllan Saint Vincent
Ponte romano Syllan Saint Vincent

ponte romano Chatillon
Ponte romano Chatillon











Si nota che la larghezza era più o meno la stessa, ma le lunghezze erano assai differenti;  dipendevano dal luogo di costruzione.

Le iscrizioni segnalate in precedenza e questo prezioso rudere  del ponte sono una prova che in età romana Chatillon era una tappa importante come ai giorni nostri.

IL SITO - Il sito di Chatillon è davvero pittoresco. I tre ponti sospesi a livelli differenti su di un profondo abisso, il più grande dei quali è a più di quaranta metri sopra il torrente che precipita a salti e balzi sul suo letto stretto ed accidentato, congiungono in maniera molto pittoresca le graziose case scaglionate sulle due rive.

Per vedere Chatillon in tutta la sua bellezza occorre recarsi sul pianoro di Veintou (Ventoux), (pianoro situato verso la stazione ferroviaria di Chatillon, ora adibita ad area estrattiva) sulla riva destra, mezzo chilometro verso Sud. E' lì che si vede il panorama posto all'inizio di questa tappa. Il torrente, gli alberi, i frutteti, le vigne, i ponti, le numerose case, la chiesa, i campanili, il castello, Cono (Conoz), la strada delle Rovines e, in lontananza verso Nord, la lunga cresta di Tsam creano un paesaggio  che occorre vedere ma che non si può descrivere.

Chatillon offre anche un bel panorama da mezzogiorno. Si vede aldilà della Dora lo snello e slanciato castello di Ussel , ben saldo su di un promontorio isolato. Era stato costruito verso la metà del XIV secolo da Ibleto di Challand. Sono solo più le rovine che il viaggiatore potrà però vedere ancora con piacere.


castello di Ussel - Chatillon
castello di Ussel - Chatillon
( Il castello di Ussel  venne edificato intorno al 1343  da Ebalo II di Challand. E' il primo castello monoblocco costruito in Valle d'Aosta. Dopo un lungo periodo di abbandono venne acquistato e donato alla Regione Valle d'Aosta dal Barone Marcel Bic, imprenditore famoso per la produzione delle penne BIC e degli omonimi rasoi usa e getta. Il Barone che era originario di Chatillon dono anche 500 milioni di lire per iniziare i lavori di restauro terminati nel 1998 . Il castello è adibito a sede espositiva. )

Nella stessa direzione si vede vicino alla Dora, su di un altro pianoro, la cappella di Saint-Clair e dei muri antichi a forma di bastione.

cappella Saint-Clair Chatillon
cappella Saint-Clair Chatillon

GITE  - Chatillon è la partenza di numerose gite interessanti. Ne menzionerò solamente due, quella di Saint-Evence e quella dello Gerbion

Saint Evence - il viaggiatore posto sul ponte di Chatillon, vicino all'albergo del Palais-Royal, e voltato verso nord, vede alla sua sinistra un promontorio elevato, fiancheggiato da vecchie querce e pini selvatici; è il vecchio romitaggio ( luogo solitario ) di Saint-Evence.
Qui la vista è magnifica e molto estesa. Si può fare questa escursione in cinque ore. Per variare il panorama sarebbe bene salire da Saint-Denis e Verrayes, passando si potrebbero visitare le rovine del castello di Cly, costruito su un mammellone scosceso sopra il borgo di Chambave all'inizio  del XIV secolo da Bonifacio, primogenito di Bosone  di Challand. (il castello di Cly è un insieme di edifici costruiti tra l' XI ed il XIV secolo, alla fine del XVII  secolo venne parzialmente smantellato dai Baroni Roncas) . Si potrebbe poi tornare a Chatillon passando dal colle di Saint-Pantaleon e da Torgnon.

castello di Cly   Saint Denis
castello di Cly  Saint Denis
Gerbion (2744 m) - La cima Gerbion, punto importante della Triangolazione Sarda, ( lo Zerbion servì da punto di triangolazione agli ufficiali dello Stato Maggiore Sardo,  per il rilievo della grande carta delle antiche provincie ), è situata tra Saint-Vincent, Chatillon e Ayas. La si vede d Aosta. Dalla sua cima la vista si estende su gran parte della Valle d'Aosta e persino verso Ivrea. L'accesso è molto facile. Occorrono circa cinque ore per salire e quasi altrettante per scendere.

Prima di lasciare la tappa di Chatillon il viaggiatore sarà felice di conoscere il prezzo delle guide, dei muli e delle vetture.

Se viaggia semplicemente a piedi, non ha bisogno di preoccuparsene. Un piccolo zaino sulla schiena, un lungo bastone ferrato, una carta geografica dettagliata, una bussola per orientarsi: ecco tutto il suo armamentario.

GUIDASe desidera una guida, le fa portare il suo zaino e paga 6 franchi al giorno per le gite ordinarie. Ma se si tratta di fare delle  ascensioni difficili, o di attraversare dei ghiacciai lunghi e difficili, il prezzo è un poco più alto.

Si paga alla guida-portatore , da Chatillon a Zermatt, 20 franchi e da Paquier (Valtournenche ), 15 franchi.

VIAGGIO COL MULO - Si trovano a Chatillon muli per tutte le direzioni. I prezzi sono fissati nel modo seguente. Occorre distinguere le giornate dalle gite. il prezzo della giornata è di 10 franchi, se si rientra in giornata, e di 12 franchi, se si è obbligati a passare la notte fuori casa.

La gita da Chatillon alla chiesa di Valtournenche costa 10 franchi. Dura quattro ore e mezza.

La gita da Chatillon ai piedi del Monte Cervino, al Breil ed al Giomein, costa 15 franchi. Dura 7 ore. Per arrivare ai piedi del ghiacciaio ci vogliono 5 franchi in più.

Il viaggiatore che volesse andare in un giorno a Valtournenche o alle Busserails e ritornare a Chatillon paga il prezzo di una giornata.

Tali sono, salvo qualche particolare circostanza, i prezzi ordinari delle guide e dei muli.

Il viaggiatore troverà forse questi prezzi un poco alti. Che mi sia permesso di fargli alcune osservazioni. Innanzitutto la vita della guida è molto pesante e faticosa, sopratutto se è obbligata anche a fare il portatore, ed è quello che accade quasi sempre. Farei osservare in seguito che il viaggiatore è ben contento di trovare, quando arriva a Chatillon , delle guide e dei muli a sua disposizione. Ha sovente così fretta di partire che non vuole neppure fermarsi a prendere un rinfresco. Ora, per questo, le guide sono solitamente costrette a soggiornare diversi giorni e talvolta persino una settimana a Chatillon, prima di trovare un viaggiatore che richieda i loro servizi. 

Il viaggiatore deve infine sapere che questi prezzi non sono più alti di quelli delle altre valli alpine, e in particolare di quelli di Zermatt. A questo proposito non si ha che da consultare le varie Guide, come:

Le manuel du voyageur di K. Baedeker, Coblentz 1864 pag. 278; 
Nouveau Guide en Suisse, di Berlepsch, Hildboughausen, pag 495;
The alpine guide, di John Ball, Londra 1866, pag. 312
La Suisse, di Adolphe Joanne, Parigi 1866, pag. 130

Vetture - Se il viaggiatore trova un posto nelle vetture pubbliche che passano tutti i giorni il mattino e verso sera paga per Aosta 2.50 franchi  e per Ivrea 6 franchi. La seconda classe costa 2 franchi per Aosta e 5 franchi per Ivrea.

S desidera una vettura riservata paga per Aosta 15 franchi per un cavallo e 25 franchi per due cavalli; per Ivrea deve pagare 25 franchi per un cavallo e 40 franchi per due cavalli.

In alcune circostanze tuttavia i prezzi son un po' più bassi, sopratutto se si tratta di una vettura di ritorno.

Dopo aver visitato Chatillon e i suoi dintorni   il viaggiatore desidera infine dirigersi dalle parti di Valtournenche. Può entrare in questa valle da tre strade differenti, che sono: dal lato orientale passando davanti alla chiesa, vicino al castello e poi dal villaggio di Cono, ma passando di là potrebbe doversi fermare ai ponti di Champ-Long  ( Champlong ) o di Chessin che sono sovente in stato pietoso.

La seconda strada che può seguire se viaggia a piedi, è quella sul lato sinistro del torrente passando da Cez-di-Vò ( Ce de Val )  fino in fondo ai prati di  Chessin. Ma non è che uno stretto sentiero che potrebbe presentare qualche pericolo alle persone che soffrono di vertigini in un luogo chiamato les Arés. lo si può comunque evitare passando sotto, vicino al torrente.

E da lì che occorrerebbe fare una nuova e bella strada; seguendo il fondovalle, non avrebbe in media che il 7,44 per cento di pendenza dl gran ponte fino alla base dei prati di Chessin, su di una lunghezza di tre chilometri e mezzo.

La strada  migliore che il viaggiatore possa prendere, sopratutto se accompagnato dal mulo, è quello delle Rovines, anche se è piena i sassi e ripida malgrado qualche miglioramento esegito circa un secolo fa.

Nel mese di agosto 1792  Horace Benedict de SAUSSURE  l'ha trovata molto bella!   (Voyages dans les Alpes, tomo 7, pag. 406 ).


Horace Benedict de SAUSSURE
Horace Benedict de SAUSSURE


Aveva ragione se l'ha confrontata  con il pericoloso sentiero del Colle del Gigante, del Cramont e del Monte Bianco.

La quota dal ponte di Chatillon è di 535 m e quella della fine della salita delle Rovine di 735 m. Bisogna accontentarsi di questa brutta strada fino a quando necessità dei commerci ed il progresso  della civiltà ce ne procureranno un'altra. Mi si assicura che ce ne si occuperà seriamente.

Salendo questa difficile rampa il viaggiatore si può gradevolmente  distrarre. Arrivato in cima, gode di un magnifico colpo d'occhio sul vasto pianoro di Chatillon. In lontananza i luoghi menzionati precedentemente, poggiati sui bordi scoscesi del torrente e circondati da case graziose riposano piacevolmente  la vista. In alto si erge su un poggio il castello di Ussel dominante la Dora vicino allo sbocco del torrente Marmore che scende da Monte Cervino.

castello di Ussel - Chatillon
Castello di Ussel - Chatillon 

Più ad Est il campanile, la chiesa ed il castello di Chatillon in mezzo ad alberi e castagni secolari nascondono in parte la vasta conca di Saint-Vincent. Ancora più in alto infine, si ammira il profilo accidentato delle montagne che si trovano a mezzogiorno, dalla punta del Barbeston (2503 m ) che domina la chiesa di Pontey, fino alla catena delle alte cime tra la valle di Challand e quella della Valaise ( Vallaise ). Esse chiudono l'orizzonte a Sud-Est. Non conosco il nome di tutte quelle cime. Devono essere i monti Weis-Matten, Gréno, Tsamsec, Bessa-Torce, L'aigle eccetera.

Queste cime sono molto alte. Ne ignoro l'altezza. Sono alte quasi quanto le Alpi Graie.

Alcuni viaggiatori mi hanno chiesto se vi siano ancora nella valle delle cime che non siano state ancora esplorate né salite. Posso risponder loro  che vi è questa lunga catena di colli e di cime sconosciute solamente da qualche cacciatore di camosci. Vi richiamo l'attenzione dei membri del Club Alpino Italiano. Ma, come sempre, saranno ancora i turisti inglesi che avranno l'onore di salire per primi queste maestose cime vergini.

Prima d'andare avanti il viaggiatore può abbassare gli occhi ai suoi piedi, verso levante. Vi vedrà un piccolo villaggio molto pittoresco in mezzo a vecchi castagni e ai piedi di una enorme roccia che gli ha dato il nome di Cez-de-Vò. 

Si vedono sulla collina, nella stessa direzione, tre ruscelli che portano fertilità alle campagne di Chatillon e Saint-Vincent. Quello inferiore si chiama ru des Fabriques de Cono, il secondo, ru de Saint-Vincent, ed il terzo ru de Gagneur. Si vedono ancora i resti d'un vecchio ruscello chiamato Ru des Sarrasins o Pan Perdu.

ru du Pan Perdu
ru du Pan Perdu 

Secondo alcuni quest'ultimo sarebbe opera dei Romani, ma gli archi ed i muri di sostegno che si vedono ancora così bene sul fianco quasi perpendicolari della montagna e che una volta ho voluto esaminare da vicino non mi sono parsi avere le caratteristiche delle opere di epoca romana. Sono più verosimilmente una costruzione medievale.

Il lato destro della valle ha anch'esso tre ruscelli, quello di Chaméran, quello di Chambave e quello d Saint-Denis. Quest'ultimo si chiama ru de Marseiller ( infeudato il 24 agosto 1423 ), costruito verso il XV secolo. 




citazione  di Jean Antoine CARREL ( il bersagliere ):

Je suis le berger
j'aime mes montagnes,                                          
le village et mon amie.
                                              
Jean Antoine CARREL  " Bersagliere "
Jean Antoine CARREL 


fine primo episodio         rielaborazione di Paolo MADOTTO                                           ... segue 

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